Dalla Nota introduttiva
Di Nicola Tasco*
A seguito della entrata in vigore della legge n. 47 del 7 aprile 2017 recante “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” l’Istituto di Studi Giuridici del Lazio Arturo Carlo Jemolo e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio hanno sottoscritto due convenzioni aventi ad oggetto la formazione dei “Tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati” impegnandosi a svolgere tredici corsi, di trenta ore ciascuno, con cinquanta posti disponibili a corso.
Ad oggi si sono svolti, con successo, undici corsi che hanno formato più di cinquecento “Tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati”.
La realizzazione di questo libro che, a mio avviso, può costituire un’ottima guida per intraprendere la strada di “Tutore volontario per il minore straniero non accompagnato” testimonia e rappresenta altresì gli ottimi risultati ottenuti con lo svolgimento dei corsi.
Ciò che viene proposto al lettore nelle pagine è una panoramica giuridica, empirica, psicologica, sociologica e statistica sui minori stranieri nati in Paesi dove persistono conflitti civili e continue violazioni dei diritti umani.
I minori di cui tratta questo libro sono fanciulli sottoposti a diversi traumi, per lo più causati dalla sfortuna di essere nati in un Paese colpito da guerre civili, violenze di ogni genere, carestie e calamità naturali. Tale circostanza li ha portati ad affrontare un lungo viaggio caratterizzato da innumerevoli sofferenze, rischi e solitudine.
Quando finalmente riescono ad approdare nel nostro Paese si trovano immersi in una cultura completamente differente, con numerosi ostacoli, tra i quali la mancata conoscenza della lingua italiana.
Fortunatamente per loro, le Convenzioni Internazionali sottoscritte dall’Italia nonché le norme interne, evidenziano come il minore straniero non accompagnato non possa essere espulso dal nostro Paese e, qualora sia in stato di abbandono, debba ricevere protezione.
Nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, di cui oggi sono ben centonovantasei gli Stati aderenti, tra cui l’Italia, vennero riconosciuti i diritti del minore in quanto soggetto vulnerabile, tra cui: il diritto di non discriminazione, il diritto di protezione, il diritto di assistenza, il diritto allo sviluppo, il diritto all’unità familiare, il diritto al rispetto dell’identità culturale e il diritto all’ascolto e alla partecipazione.
Recentemente la legge n. 47 del 7 aprile 2017 ha stabilito che il minore straniero non accompagnato deve ricevere dallo Stato Italiano il permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età, con possibilità di conversione dopo il compimento della stessa attraverso un percorso di integrazione sociale compiuto sul territorio nazionale.
Tali diritti nascono da una necessità e da un’esigenza di tutelare il minore in quanto persona caratterizzata da uno sviluppo psicofisico non ancora compiuto e in fase di evoluzione per cui vulnerabile, bisognoso di cure e di essere supportato nel suo percorso di inserimento nella nostra società.
Per far fronte alle suddette problematiche giuridiche e psicologiche è stata istituita la figura professionale del “Tutore volontario per i minori stranieri non accompagnati” che accompagnerà e supporterà i minori fino al compimento della maggiore età.
Tutto questo viene ben descritto nel libro, soprattutto al fine di trasmettere all’operatore delle conoscenze e quindi delle linee guida da seguire quando si trova di fronte al minore straniero non accompagnato affinché riesca a sostenerlo.
Per tutti questi motivi ho accolto con grande piacere e interesse la richiesta di scrivere queste brevi righe che vedono protagonista una tematica di fondamentale importanza su cui il nostro Istituto e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio si impegnano quotidianamente.
*Commissario straordinario dell’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”