25/09/2017 – Antonino Galletti, classe 1970, è Avvocato Cassazionista del libero Foro di Roma, dal 2012 riveste la carica di Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e l’anno successivo è nominato Consigliere Tesoriere e alle ultime elezioni per il rinnovo dei 25 Componenti il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma si conferma il secondo più votato dei candidati con oltre 4 mila preferenze. Si occupa prevalentemente di diritto amministrativo e diritto civile, è titolare dell’ufficio legale OIPA – Osservatorio imprese e pubbliche amministrazioni – e Presidente Fondatore dell’Associazione culturale Azione Legale con la quale organizza svariati seminari gratuiti di formazione per gli Avvocati del Foro di Roma. Dal suo curriculum si evince anche un’ampia attività di formatore per enti di ricerca quali il FORMEZ in materia di governance interna degli enti locali e territoriali, docente su incarico dell’ANCI per funzionari dirigenti per Comuni e Province del Lazio e docente di diritto europeo di polizia presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università “G. Marconi” di Roma.Nel suo percorso professionale è stato anche autore di svariate pubblicazioni scientifiche sul pubblico impiego, in materia di edilizia ed urbanistica, enti locali e diritto costituzionale, diritto forense. Fino al 2001 è stato Direttore responsabile della rivista mensile a tiratura nazionale “La Rivista dell’Arma: norme, giurisprudenza e dottrina” ed è nel comitato scientifico della rivista ufficiale “Il benemerito”. Attualmente è componente del Consiglio direttivo dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione della Regione Lazio come delegato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, componente del Consiglio direttivo della scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università Tor Vergata di Roma, componente del Consiglio direttivo della fondazione della scuola forense Vittorio Emanuele Orlando.
Avvocato, innanzitutto complimenti per i risultati delle elezioni di qualche giorno fa per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per il periodo 23 settembre 2017 – 23 dicembre 2018, il secondo più eletto dei candidati aventi diritto. Un risultato inequivocabile che conferma la stima che i colleghi dell’Ordine ripongono in lei e la fiducia per il ruolo di Consigliere tesoriere ricoperto fino ad ora.
Ringrazio per i complimenti che estendo a tutti gli oltre 8.500 avvocati romani che hanno deciso di recarsi alle urne per sostenere l’azione di rinnovamento e buon governo che abbiamo intrapreso del 2012; mi onora poi il fatto che, per la seconda volta consecutiva ed a distanza di quasi sei anni, i colleghi mi hanno gratificato con oltre 4 mila preferenze.
Lei è titolare di uno studio legale che si occupa principalmente di diritto amministrativo – con particolare riferimento alla contrattualistica pubblica, al pubblico impiego, all’edilizia e urbanistica – di diritto civile, di diritto penale, di diritto tributario e previdenziale. Vuole parlarci brevemente della sua attività?
Mi sono laureato all’età di 22 anni presso La Sapienza di Roma e poi ho iniziato la pratica forense e frequentato l’Istituto Jemolo.
Ho superato l’esame di accesso alla professione a Roma e da allora ho coltivato soprattutto la passione per il diritto amministrativo e civile.
All’interno dello studio ritengo essenziale, anche per i giovani colleghi ed i collaboratori, l’aggiornamento professionale, perché oramai viviamo in un mondo dove le norme e gli istituti giuridici sono in perenne evoluzione.
Ci parli del suo percorso professionale e formativo. Lei si è laureato alla Sapienza con Lode molto giovane e subito dopo, nel 1995, ha partecipato e vinto la borsa di studio presso l’Istituto Regionale di Studi giuridici Arturo Carlo Jemolo per la frequenza al corso annuale di formazione specialistica per la professione forense e presso lo stesso Istituto ha frequentato il corso di perfezionamento in diritto tributario e diritto comunitario svoltosi nel medesimo anno. Ci dice quali sono state le motivazione che la portarono a scegliere il nostro Istituto in un momento delicato per la sua formazione professionale?
Già nel 1995 quando ho frequentato l’Istituto nella “vecchia” sede di Via Nazionale era indiscutibile il prestigio e la qualità della formazione offerta.
Peraltro, all’epoca ho conosciuto tanti amici che ora sono colleghi o magistrati o, comunque, hanno trovato impieghi di prestigio nel settore pubblico o in quello privato.
E’ stata un’ottima palestra, dove siamo cresciuti insieme giorno dopo giorno.
C’è un momento particolare che ricorda con piacere? E quanto è stato utile per la sua preparazione all’esame?
Ricordo con piacere le lezioni del compianto presidente del Consiglio di Stato Alberto de Roberto che sono state essenziali per avvicinarmi al diritto amministrativo con un’apertura mentale a 360 gradi e facendo tesoro anche degli insegnamenti di diritto civile e panale.
Lei con l’Istituto Jemolo ha mantenuto rapporti professionali, in qualità di delegato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma è attualmente componente del Consiglio Direttivo dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione della Regione Lazio di cui l’Istituto Jemolo è uno degli enti costituenti.
Sono felice di avere mantenuto contatti con l’Istituto ed auspico una sempre più stretta collaborazione con l’Ordine forense romano; del resto, l’attuale prestigiosa collocazione dell’Istituto di fronte al Tribunale civile di Roma in qualche modo impone di sviluppare sempre maggiori collaborazioni col Foro.
Oltre che Avvocato professionista è anche formatore e promotore di seminari di formazione per i colleghi Avvocati del Foro di Roma. Pensa che aggiornarsi costantemente sia fondamentale per il successo della sua professione?
Ritengo l’aggiornamento continuo e costante un requisito essenziale da tenere a mente per chiunque voglia affrontare la professione con serietà e competenza. Il numero degli iscritti all’albo impone competenze specifiche e costante formazione per seguire le evoluzioni costanti legislative e della giurisprudenza.
Quali criticità intravede nella professione di Avvocato?
Le maggiori criticità sono legate al numero degli iscritti ed alla profonda crisi economica che attraversa la nostra società e che inevitabilmente si ripercuote anche nel modo delle professioni.
Nel suo percorso professionale qual è l’esperienza che l’ha particolarmente colpita?
Nel corso degli anni ho seguito tanti processi importanti, ma mi piace pensare che il più complicato ed intrigante sarà il prossimo! Altrimenti dopo circa 20 anni di professione dovrei già pensare un pensionamento precoce!
Quale consiglio darebbe ad un giovane che vuole intraprendere la carriera di Avvocato? Quali sono i “fondamentali”?
I consigli sono quelli scolpiti nel codice deontologico e nella nostra legge professionale: libertà, autonomia, indipendenza, competenza, lealtà. Aggiungerei anche la buona educazione ed una certa sobrietà che purtroppo oggi sembra essersi smarrita nei corridoi dei Tribunali e nelle aule d’udienza, ma occorre dare fiducia ai giovani colleghi ed aiutarli con l’esempio costante.
Il rinnovato Consiglio forense romano sarà una casa di vetro a disposizione di tutti i colleghi che hanno necessità o che semplicemente cercano un confronto.